
Andai a scattare questa foto un’alba, dopo una notte inquieta. Una di molte, in un periodo in cui sarebbe bastato proprio poco per star meglio. Ma la vita è spietata, e un dramma nel nostro minimondo non interessa nessuno tra quelli che potrebbero aiutarci.
Perché siamo in realtà tutti egoisti, e quando non servi più il tuo destino è solo un problema tuo. Assolutamente giusto. In realtà in questa vita siamo tutti soli e opportunisti, e chi lo capisce prima, e lo applica senza pietà, sta meglio. Io l’ho capito dopo, ma ci sta.
E allora cosa voglio dire oggi? Solo che questa fu proprio una bella foto, trasmette pace. La pace di quel mattino, che ognuno porta con sé aldilà del bene e del male una volta fatto il possibile. Percorso più o meno comprensibile, non prevedibile, ingiudicabile.
Così è, in questo universo di microcosmi egocentrici, e questa foto rappresenta il mio. Non molta gente, essenziale, non vuole essere altro. Nessuna luce artificiale o apparenza, non servono. C’è chi pensa sia superato, ma c’è anche chi pensa che sia molto bello.
Ai primi non so cosa dire, certe cose non si possono spiegare se non le senti e le riconosci, se non ci arrivi. Ai secondi sono grato con tutto me stesso, e spero abbiano la pazienza di sopportare la sabbia nelle scarpe, il freddo del mattino e la luce negli occhi.
Forse ne vale la pena.