
I libri, quelli di carta, sono sempre più importanti nella mia vita. Sono sempre più una finestra sul mondo, un mondo di popoli e di anime che aspettano solo di essere incontrate per raccontarci la loro storia, per aiutarci a capire le differenze e le cose in comune, e l’essenza della nostra umanità sopratutto nelle difficoltà e nei drammi che la vita non smette di proporci. Drammi personali e drammi universali.
Mi piace sistemarli per grandi aree geografiche e cultura dominante alternandone la lettura. L’america latina e l’asia, la cultura anglosassone e quella mitteleuropea, l’area francese e africana, russa e italiana. Più che le storie personali più o meno maledette alla Bukowski che pure mi hanno coinvolto in tempi passati, ora ricerco le grande vicende storiche e sociali raccontate tramite percorsi familiari, alla Steinbeck per intendersi.
Poi ci sono i saggi, che sono a volte meno appassionanti ma che ci aiutano a continuare a capire il mondo. Mi sono imposto una alternanza tra romanzi e saggistica e la cosa mi piace. Economia globale, politica, magari scienze e sociologia, magari psicologia. Da Chomsky alla Klein, c’è un universo di conoscenze e di problemi che ci riguardano tutti. E’ importante capirne l’essenza e la realtà in un tempo di disinformazione strumentale.
Ogni libro lascia dentro la sua impronta, ti cambia e ti migliora, ti rende più cosciente di ciò che siamo, nel bene e nel male. Mi piace fissare le sensazioni che rimangono a caldo appena letti, non voglio perderle. Metto giù delle cose che non sono recensioni, non potrei, ma pensieri. Su quanto sia ben scritto, sui sentimenti che ha ispirato, sull’attualità dei drammi raccontati. Mi aiuta a fare il punto in un percorso senza fine.
Se mai foste interessati, potete trovarle come ‘reviews’ su
https://www.goodreads.com/user/show/70106489-roberto