
Ora fa più freddo e la pioggia spesso lascia bagnate le sue panchine, ma quando si può mi piace prendermi uno spazio nella giornata per leggere il mio libro al parco. Non riesco a leggere dentro casa, ho bisogno di cielo ed aria che si muove, ed il parco Cavallo Pazzo è un luogo ideale. E’ un parco piccolo, fresco anche d’estate grazie ai suoi grandi alberi e che sale su più livelli verso il cuore della Garbatella. E’ attrezzato per i bimbi e verso l’alto, se volete mangiare qualcosa, potete trovare la struttura della Casetta Rossa dove, oltre alla ristorazione, si svolgono molte attività sociali per il quartiere, specie per i bimbi.
Loro sono la chiave per vivere appieno questo spazio prezioso. Li puoi trovare dappertutto, tra i giochi attrezzati e poi negli spazi liberi ad esempio giocando a pallone, organizzati da soli in squadre come ai nostri tempi. Oppure in gruppetti di due o tre li vedi anche arrampicarsi agli alberi più bassi mentre si vantano l’un l’altro di imprese impossibili. O solitari a fare mucchietti ordinati di ghiaia. E ancora affollarsi intorno alla fontanella, il buon vecchio nasone, e nelle giornate più calde fare la fila per riempire i loro palloncini prima di andare alla guerra, da cui tornare fradici e felici per la ramanzina di rigore.

Come me, immagino che alcuni tra i pochi lettori sparsi sulle panchine godano di questa loro vitalità. Magari passano dalle loro trame ottocentesche a Mosca o a Barcellona alla vita reale soltanto sollevando un attimo lo sguardo, e sorridendo vivono con loro quegli attimi sudati, quei momenti dolci o prepotenti, quelle ginocchia sbucciate mentre piangono in attesa del conforto, e quei baci sulle guance per fare pace. E tra una pagina letta ed un bimbo che urla, c’è magari il piacere di una telefonata speciale, a discorrere della giornata e delle sue cose belle e anche meno belle, per dirsi che ci si vuole bene.
Perché la vita è fatta anche di questi spazi sereni per sé ritagliati all’interno delle nostre giornate. Di bambini che schiamazzano intorno in allegria mentre ci si perde nelle proprie letture. Di un mondo intorno che procede come ogni giorno con le sue attività e con quegli affetti che, prendendosi una pausa preziosa, sono con te nonostante la distanza. E che hanno bisogno come te di condividere i propri pensieri, le proprie gioie ed i propri turbamenti, consolandosi e facendosi forza l’uno con l’altro, insieme. Si, ora fa ancora freddo ed al parco non si riesce a stare, ma la primavera in realtà non è poi così distante.

Panchine e bimbi col pallone (Garbatella, 2018).
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Per chi fosse interessato a saperne di più:
Parco Cavallo Pazzo – http://borderline.blogautore.espresso.repubblica.it/2018/06/15/apre-a-roma-cavallo-pazzo-il-primo-parco-open-source-grazie-allarchitetto-stefano-converso/
Casetta Rossa – http://casettarossa.org/
Il CiclOtto – https://www.facebook.com/8ciclotto/