La memoria e l’oblio*

“Può darsi che ci rivediamo tra cent’anni in questo stesso posto. Me lo auguro. Ve lo auguro.”

Andrea Camilleri, “Conversazione su Tiresia”

Camilleri sapeva che il suo tempo era vicino alla fine. E attendeva serenamente il compimento del suo percorso. Non senza augurare, a sé stesso e a noi tutti, la possibilità di ritrovarci ancora in un qualche modo. E noi sappiamo che ci ritroveremo sempre perché Andrea fa ormai parte di noi e della nostra anima. Mi piace ricordarlo con un articolo in cui raccontavo della sua ultima profetica opera. Grazie di tutto, Andrea.

* Reblog del 27 Aprile 2019

A roman's thoughts

Cimitero del Verano (Roma, 2019).

La gente muore solo quando viene dimenticata.

“Eva Luna”, Isabel Allende.

Cosa resterà di noi, dopo la nostra dipartita? Per la maggior parte di noi ben poco. Basteranno un paio di generazioni o poco più per non essere mai esistiti, per scomparire dai ricordi di ogni essere vivente che ci abbia incontrato o meno. E’ questa l’amara e indubbia realtà: che ogni nostro dolore e gioia, sentimento e operato scompariranno dalle menti e dai cuori di questa nostra umanità. Poco male, direte voi, e sono d’accordo. Tutte le cose che prendiamo ogni giorno tremendamente sul serio sono assolutamente effimere, per quanto sembrino oggi scolpite nella pietra del nostro quotidiano. E per questo e altri motivi si dovrebbe imparare a vivere tenendo conto di questa prospettiva con leggerezza.

Leggermente diversa è la situazione quando ciò accade prima della nostra dipartita, magari quando persone che resteranno scolpite…

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