
La casa dei miei è al quinto piano.
Quando ero bambino, l’ascensore aveva una gettoniera per monete da 5 lire che divennero 10. A salire a volte una moneta la rimediavi, ma si doveva per forza scendere a piedi.
Di quelle scale riconosco ancora ogni imperfezione, ogni disegno sul marmo, servivano a riconoscere il piano tra un salto e l’altro, e la curva finale. Erano i tempi della parsimonia.
L’ascensore non ha più la gettoniera e mia mamma mi chiede ogni volta, anche stasera, perché continuo a scendere a piedi per le scale. Io le sorrido, e sorrido scendendo le scale.
Non sa che è colpa sua se vado giù a piedi