
C’è un mazzo di fiori nel vaso sopra la mia tavola, ricordo di una bella giornata, in mezzo una rosa. Lasciandoli tranquilli, si sono seccati, ancora nella loro composizione originale. Sono belli e danno all’ambiente un tono vagamente malinconico. ‘Tienili qui, fai seccare la rosa così poi la possiamo conservare’. Ed io ho fatto come mi è stato detto, naturalmente, ed ho lasciato seccare la rosa che ora resterà eternamente e tristemente bella.
Le cose poi si sono complicate, nessuno è venuto a riprendere quel fiore. Rimane lì, testimone di una bellezza ineguagliabile e ferma nel tempo, e così sarà. A guardarla, un poco troppo ferma magari. Mancano i colori, mancano gli odori, manca la vita. E senza la vita manca il senso. Guardo ancora quei fiori, quella rosa, e mi chiedo quando verranno ripresi, semmai lo saranno. Li guardo, e penso… che sono una cacchio di metafora.
Il fiore è veramente bello e unico se è vivo. Va accudito, rinnovato, protetto. Non basta fermarsi ad ammirarlo eternamente bello, ma va mantenuto fresco e così rendere vivi noi stessi coi suoi colori ed i suoi odori, magari con gli afidi e le muffe di cui occuparsi perché la sua bellezza resti eterna, si, ma eternamente viva. Così la rosa, così altro. Ora lo so, e saprei cosa fare. Fiori sempre freschi, e intanto questi stasera mi sa che li frullo.